martedì, novembre 08, 2011

lunedì, settembre 26, 2011

Legge Levi? No, grazie!

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Cari lettori,

dal 1° settembre è entrata in vigore in tutta Italia la Legge Levi, dal nome del suo primo firmatario, che mette un tetto del 15% agli sconti che le librerie e i siti di vendita online potranno effettuare sui loro libri.  Tutto ciò ha fatto indignare lettori e librai sin dall’inizio principalmente per due motivi:

-         La Legge Levi non pone solo un limite agli sconti sui libri,  pone un limite alla libertà del singolo cittadino che non può  facilmente contribuire alla sua cultura personale, specialmente in tempi di crisi come questi dove il risparmio è all’ordine del giorno.

-         La Legge Levi è stata creata per aiutare le piccole librerie, settore a rischio dinanzi ai colossi del marketing letterario, i piccoli editori e gli scrittori emergenti. Ma se la gente in Italia già leggeva poco, adesso lo farà ancor meno, poiché sono molto pochi coloro che hanno le possibilità economiche di spendere 2O.OO€. E,  ammettiamolo, anche se venisse applicato lo sconto del 15% il prezzo scenderebbe di pochissimo e non aiuterebbe in ogni caso l’acquirente. Tutto ciò non va, alla luce dei fatti, a favore di coloro che la legge afferma di voler "tutelare", anzi. Come può migliorare la situazione delle piccole case editrici e degli scrittori emergenti se il numero dei lettori scende vertiginosamente a causa dei prezzi proibitivi?

-      La legge Levi è stata fatta passare anche come un avvicinamento ai metodi internazionali per promuovere lo sviluppo della cultura. Ma da quando in qua in Italia viene promossa la cultura? E’ inutile prenderci in giro con spot che incitano a leggere quando il prezzo di un libro qui in Italia è così esorbitante, mentre in paesi come l’Inghilterra è decisamente minore (massimo 15,00€ per un libro rilegato, successo dell’anno e novità imperdibile!); senza toccare il doloroso tasto della versione “economica”, che ci viene propinata comunque ad un prezzo fin troppo alto per le nostre tasche.

-       La legge Levi viene definita da molti Legge Anti-Amazon, il rinomato sito su cui, sino al primo Settembre, ci era possibile acquistare libri di ogni sorta a prezzi convenienti. Sin dalla sua apertura, Amazon è infatti diventato il punto di riferimento della maggior parte dei lettori, in particolar modo quelli giovani.
La legge in questione, naturalmente, ha bloccato la continua offerta di sconti e promozioni che il sito offriva agli acquirenti, al fine di favorire le vendite delle librerie. Si presuppone che la gente smetta di comprare online a causa del limite di sconto e al completo annullamento di offerte speciali. Proprio ora che, grazie a questo sito e altri simili, sempre più giovani si avvicinavano con entusiasmo alla lettura.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che si basa il progetto “Legge Levi? NO GRAZIE”, a cui questo spazio online aderirà d’ora in poi. 
Perché ci sentiamo derubati della libertà di coltivare le nostre passioni senza possibilità di appello; stanchi di vedere che la cultura venga considerata un lusso che pochi possono permettersi. Vogliamo dire no a questo regime in cui tutto ha un prezzo troppo elevato per noi poveri cittadini, in cui l'ignoranza diventa la via più facile per la felicità. Vogliamo ribellarci, seppur pacificamente.
Come? Facendo in modo di non portare più neanche un singolo centesimo nelle casse delle librerie.

-      Acquistando libri esclusivamente da Amazon come indennizzo per la pessima accoglienza che ha ricevuto sin dalla sua apertura qui in Italia ;
-          Usufruendo di siti dell’usato come comprovendolibri.it ;
-          Utilizzando maggiormente lo scambio di libri su Anobii

Ringraziamo tutti coloro che, nel loro piccolo, aderiranno a questo progetto, siano essi blog o siti che pubblicizzeranno l'iniziativa e vi aderiranno e, specialmente, i singoli utenti che seguiranno il nostro esempio, aiutandoci a far capire ai politici che questa legge è del tutto inutile e va a discapito di ogni buon lettore. Abbandoniamo il pensiero che sia tutto inutile, che il nostro gesto non cambierà nulla. Proviamo invece a convincerci che, se ognuno di noi ci crede, il nostro impegno potrebbe portare al risultato che speriamo. 


Facciamoci sentire!

giovedì, luglio 21, 2011

Intervista a Francesca Scotti, autrice di "Qualcosa di simile"


1.       Eccoci qui con Francesca Scotti, con la sua opera appena pubblicata: "Qualcosa di simile". Francesca, sei alla tua terza intervista; di' la verità, ti stai un po' rompendo?
 
Buongiorno Chiara e buongirno a tutti i lettori del tuo blog. Non mi sto affatto stufando, anzi. Chiacchiererei con te lungamente...ma mi sa che faremmo scappare i tuoi amici!
 
 
2.       Beh, se non ne hai ancora abbastanza di me, ti darò un aiutino: presentati in rima!
 
Ecco, sulle rime mi trovi molto impreparata! Su di me, senza poesia, ti dico che sono laureata in giurisprudenza, suono il violocello e che il Giappone è la mia patria d'elezione.
 
3.       Non ci hai perso il sonno, vero? E ora spiegaci bene come hai costruito l'impianto del tuo libro, e come ti è venuta l'idea.
 
Le idee che stanno alla base di Qualcosa di simile sono diverse perchè diverse sono le storie che lo compongono. Le tematiche però sono ricorrenti: la musica, il cibo, il Giappone, l'amicizia. Tutti elementi presenti sempre in compagnia della loro ombra, a volte inquietante. Ognuno dei dieci racconti presenta un elemento che ricompare in quello successivo, che a sua volta ne contiene uno che completa il precedente. Una sorta di indizio che il lettore può ricercare. Non è nulla di evdente o essenziale, ma credo che possa arricchire le varie storie e dare continuità.
 
4.       Ti sei ispirata a fatti realmente accaduti? Da che cosa hai preso spunto per la trama?
 
Alcune immagini sono reali, altre sono create in laboratorio! E così i personaggi, le storie. Frutto di mie suggestioni, impressioni e interpretazioni. Il punto di partenza spesso è un fatto al quale ho assistito o che mi è stato raccontato. Ma poi, la realtà, nel racconto, si perde. Ed emerge solo la storia che desidero raccontare che magari con quell'evento non ha più nulla a che fare.

5.       Questa è la tua prima opera?
 
Sì, è il mio primo "parto"...so che sai quanto sia impegnativo!

6.       Quanto tempo dedichi alla scrittura, in genere?
 
Cerco di scrivere tutti i giorni almeno un po'. Ci sono volte in cui mi limito ad aggiungere qualche virgola che poi, magari, nel corso della stessa sera, tolgo. Però quella di fare almeno una visitina nella storia che sto raccontando è un'esigenza che sento molto. Anche se tra lavoro e altri impegni non riesco a dedicarmici quanto vorrei.

7.       Credi che il tuo stile abbia subito cambiamenti negli anni?
 
Non scrivo da molto tempo quindi posso solo dirti che nel tempo, lavorando per questa raccolta con il mio editore, mi sono impegnata ad acquisire strumenti ceh mi consentissero di far emergere la mia voce. Che spero arrivi ai lettori. Quanto allo stile spero di avere presto altre occasioni per mettermi alla prova!

8.       Preferisci leggere o scrivere?
 
Non saprei. per me sono due attività strettamente collegate, la lettura è la mia linfa, alimenta me e la mia scrittura. Non riesco a scrivere senza leggere...certe volte cerco di scegliere storie attigue a quelle che vorrei raccontarti. Altre volte invece ho bisogno di contesti completamente diversi.

9.       Dove leggi o scrivi, di solito? C'è un luogo a cui sei più legata?

Scrivo in cucina, e leggo ovunque. La cucina è il mio luogo della casa preferito e non solo della mia. Anche se sono in vacanza o ospite va sempre a finire che mi rintano lì. Mi sembra un luogo vivo, pieno di storie. Dove la giornata comincia e dove, al suo termine, ci si incontra per mangiare insieme o fare due chiacchiere. Per la lettura invece è diverso, quella la pratico in ogni luogo, anche estremo!

10.    I tuoi cari hanno letto i tuoi lavori?
 
Sì, le persone alle quali sono più legata li hanno letti in anteprima.

11.    Chi ti ha incoraggiata di più?
 
La solidarietà di mio marito è stata essenziale. Il mio amico Martino Gozzi, autore feltrinelli, mi ha molto incoraggiata e aiutata lavorando con me sui racconti. E anche un altro amico sceneggiatore e scrittore Riccardo Secchi, non ha permesso che mi arrendessi davanti alle difficoltà.  Persone preziose che ringrazio infinitamente.

12.    Quale musica consiglieresti ai tuoi lettori come sottofondo?
 
Ogni racconto vorrebbe la sua musica, o anche più di una. Ad esempio, per 6 consiglio senza dubbio gli Yoshida Brothers; per  9 il sottofondo che sento è Daydream - Parte I di Giovanni Sollima.

13.    Se dovessi associare una stagione alla tua opera, quale sceglieresti?
 
Non credo che riscirei a identificarli con un'unico perdiodo dell'anno. 
Ma un'atmosfera comune ce l'hanno: quella che si respira all'inizio di ogni stagione, la magia della trasformazione, del divenire.

14.    Parlaci di te: qual è la cosa che ami fare di più in assoluto?
 
Uh, questa si che è una domanda difficile. Non credo che ci sia una cosa che preferisco più di altre, ma posso dirti che adoro sentirmi energica, nel posto giusto.Ogni tanto capita!

15.    So che anche tu hai la passione per il Giappone: quali sono il tuo manga e il tuo anime preferito?
 
Sì, la passione per il Giappone è forte. Di manga non ne ho letti molti, mi piacciono parecchio le graphic novels di Taniguchi. Per quanto riguarda gli anime, da bambina guardavo - con un misto di angoscia e curiosità - Galaxy 999...mi mette ancora i brividi!

16.    Come ti sei sentita la prima volta che hai visitato il Paese del Sol Levante? Ci andresti mai a vivere?
 
Quando sono scesa dal limousine bus che dall'areoporto di Narita mi ha recapitato all'hotel di Shibuya, è stata una folgorazione. Era già buio, ho gaurdato la città dal suo interno per la prima volta. Ero lì, ne respiravo l'odore, sentivo il suo respiro addosso. Ho capito che il Giappone custodiva una parte di me che ancora non conoscevo. Il mio obiettivo è scoprire quale! Andarci a vivere sarebbe un'esperienza molto affascinante, ma chissà...

17.    Un tuo parere su Banana Yoshimoto e Haruki Murakami.
 
Banana Yoshimoto è stata la prima scrittrice giapponese che ho letto. Tsgumi e Kitchen hanno animato le mie prime immagini dell'oriente. Poi, per molti anni, non ho più letto nulla di suo. Murakami invece l'ho portato con me durante il mio primo viaggio in Giappone: avevo con me Tutti i figli di dio danzano. Anche con lui è stato amore a prima lettura. E dopo quei racconti ho consumato avidamente tutta la sua produzione tradotta in italiano. Il mio preferito è Dance, dance, dance.

18.    Ascolti J-Pop? Guardi i J-Dorama?
 
IL j pop mi capita di ascoltarlo quando sono in Giappone, è divertente!

19.    Un film giapponese che ti è rimasto dentro?
 
Così, come primo titolo mi viene in mente Hana-bi, di Kitano. Il primo che ho visto al cinema, insieme a mio padre.

20.    Un piatto che ami?
 
questa è facile: s u s h i!

21.    Ti piacciono i cosplay e simili?

E' una forma espressiva che trovo divertente, anche se non ho mai assistito a esibizioni cosplay. 

22.    Hai letto il Genji Monogatari?
 
Anche qui impreparatissima. Confesso di non averlo letto.

23.    Cambiamo argomento: com'è essere avvocato a Milano? Com'è stato il periodo della pratica? L'esame? Che rapporto hai con il Consiglio dell'Ordine di Milano?
 
Mi permetto di farti una piccola correzione necessaria: non sono avvocato. Ho studiato giurisprudenza ma, dopo aver sperimentato un po' di mesi di pratica, ho deciso che quella professione non faceva per me. Il mio rapporto con il diritto, da molti anni, è comunque quotidiano: lavoro nell'ufficio di presidenza di un'associazione dei consumatori e collaboro con l'Università Iulm dove tengo lezioni e  seminari sulla Tutela dei consumatori e il diritto all'informazione.

24.    Che carriera consiglieresti a un giovane laureato oggi?
 
Il periodo è complicato e credo che ciascuno, vista la situazione, debba un po' inventarsi il proprio lavoro. Arrichire professioni "classiche" con aspetti personali. Per rendersi più interessanti e far sì che anche per sè il lavoro risulti più piacevole.

25.    In quale materia hai fatto la tesi e perché?
 
Mi sono laureata in Diritto pubblico dell'informazione e dell'informatica con una tesi sulla tutela della privacy dei consumatori. Mi affascinano molto gli aspetti legati alla protezione della sfera personale e le possibili intromissioni.

26.    Cosa pensi dell'Università italiana e della Gelmini?

Ritengo che un paese avanzato dovrebbe riservare a istruzione e ricerca una quota molto, molto più alta dei suoi investimenti.

27.    Come ti trovi nell'ambiente accademico?

Ho la fortuna di non essere coinvolta in dinamiche accademiche di tipo burocratico o di carriera, e quindi il mio rapporto con l'università è molto buono.

28.    Tra te e tuo marito, chi è più contento della propria carriera?
 
Direi che siamo entrambi contenti di come stanno procedendo le nostre vite professionali. Lui, oltre che ad essere un bravo avvocato, è uno straordinario docente. Spero quindi che il futuro gli riservi tanta università.

29.    Giudiziale o stragiudiziale?
 
Adr!
 
30.    Dopo tutte queste rotture di balle, mi rivolgerai ancora la parola? ;)

 Ma come, abbiamo già finito? ;)
ehi, c'è ancora qualcuno oltre a noi? 
Grazie Chiara e grazie a tutti!
 
Che fatica, eh? Ma speriamo che i nostri sforzi siano serviti! E per una volta ancora ti auguro una buona giornata!

lunedì, maggio 09, 2011

Presentazione del libro "Qualcosa di simile" di Francesca Scotti

 
 
Ora
venerdì 20 maggio · 18.30 - 21.30

Luogo
Libreria Azalai
Gian Giacomo Mora 15
Milan, Italy

Creato da


 
 
Maggiori informazioni
 
Più che un risvolto di copertina, questa breve nota vuole essere un’avvertenza ai lettori: se siete in cerca della pura evasione, di un blando intrattenimento – o, più semplicemente –, se siete deboli di stomaco, riponete questo libro e cercate altrove. Non che qui trovereste esplosioni di violenza, o schizzi di sangue; anzi, per certi versi le pagine di questa raccolta risplendono di un perfetto nitore, una prosa pulita e sorvegliata che evoca alla mente il supremo controllo stilistico delle grandi regine del genere, come Yoko Ogawa, Shirley Jackson e Alice Munro. Ma i dieci racconti qui riuniti – racconti che sono attraversati, come da tanti piani di sezione, da una serie di temi tra loro speculari: la musica e il suo complemento, il genio; l’arte culinaria e la sua ombra, il digiuno; il Giappone come luogo ideale, terra di epifanie – posseggono senza dubbio un tratto comune, ovvero una disarmante intensità, una straordinaria forza emotiva. Siete dunque avvisati. Privi di un titolo, contrassegnati soltanto da un numero come i capitoli di un’unica, composita visione, questi racconti vi cattureranno e vi faranno emozionare, incalzandovi, per poi arretrare davanti ai vostri occhi, e riaffiorare in seguito nel ricordo. Sì, Qualcosa di simile è uno di quegli oggetti – come lo Zahir di cui scriveva Borges, o la «scatola dei sogni» che compare in Mulholland Drive – che di rado si incontrano nella vita di tutti i giorni, e che vi costringeranno a calarvi in un abisso ancora inesplorato, dal quale, per forza di cose, emergerete diversi.


...in uscita il 25 Maggio 2011!
 

sabato, maggio 07, 2011

BOOK FACTOR

Sognando Leggendo

Dal meraviglioso blog SOGNANDO LEGGENDO, ecco a voi il Book Factor!
Come funziona? Basta scegliere i tre libri che per noi hanno una marcia in più rispetto a tutti gli altri, che sono entrati nel nostro cuore per sempre, e assegnare il bollino Book Factor linkando alla pagina di Sognando Leggendo!

Le mie scelte:

1) VIA COL VENTO di Margaret Mitchell

 


  • Brossura: 882 pagine
  • Editore: Mondadori (1 luglio 2001)
  • Collana: Oscar classici moderni
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8804496010
  • ISBN-13: 978-8804496014
* Motivi della scelta: questo libro ha un immenso valore personale per me, visto che lo leggo tutte le volte in cui mi sento disperata. Ammiro immensamente la forza di Rossella, da cui deriva anche il mio nick, perché si risolleva anche dalle situazioni più critiche e va avanti per la sua strada senza voltarsi indietro, fregandosene delle critiche delle altre persone e facendo scelte difficili per salvare le persone che ama.

2) VENTO DELL'EST, VENTO DELL'OVEST di Pearl S. Brook

*Motivi della scelta: anche se è un libro del 1930, mi ha colpita come pochi libri hanno saputo fare. La scrittrice ha uno stile unico, molto intenso, che lascia il segno. Le storie descritte sono commoventi e profonde, trattano lo scontro tra due civiltà all'interno della Cina di inizio Novecento.

3) KITCHEN di Banana Yoshimoto


More about Kitchen


Editore Feltrinelli
Collana Universale economica
Data uscita 08/03/1993
Pagine 150
Lingua Italiano
EAN 9788807812439

*Motivi della scelta:questo è un altro dei miei libri del cuore, sia perché è il primo che ho letto della mia autrice preferita, sia perché i racconti mi sono rimasti dentro per sempre. Di certo è il migliore e il più delicato della Yoshimoto.

venerdì, maggio 06, 2011

New 100 themes challenge

New 100 themes challenge

by ~Akikorossella

NEW 100 THEMES CHALLENGE


1. Stardust
2. Power
3. Dawn
4. Waterlilies
5. Pregnancy
6. Books
7. Old
8. Circle
9. Sakura
10. Geisha
11. Nation
12. Home
13. Fear
14. Life
15. Trees
16. Fairy
17. Elf
18. Story
19. Animals
20. Emperor
21. Alice in Wonderland
22. Queen of hearts
23. Inspiration
24. Doll
25. Unicorn
26. Witch
27. Hate
28. Cry
29. Brothers and sisters
30. Parents
31. Runaway
32. Travel
33. School
34. Friendship
35. Missing you
36. Soul
37. Universe
38. War
39. Kawaii
40. Forbidden love
41. Fantasy
42. Clouds
43. Fashion
44. Plushies
45. Goodbye
46. Drawing
47. Mystery
48. Joke
49. Separate
50. Sing
51. Cooking
52. God
53. Forgiveness
54. Dangerous
55. Braveness
56. Searching
57. With or without you
58. Imagine Yesterday
59. Tomorrow
60. Dusk
61. Tonight
62. Believe
63. Why?
64. Because of you
65. Me myself and I
66. Wizard
67. Butterflies
68. Sea
69. Mermaid
70. Dearest
71. Flying
72. Fireworks
73. Trapped
74. Chasing pavements
75. Breathing
76. Snow
77. Leaves
78. Past days
79. Teenager
80. Suicide
81. Lust
82. Angry
83. Candlelight
84. Moonlight
85. Sunlight
86. Fame
87. Decora
88. Tea
89. Angel
90. Vampire
91. Centaur
92. Pity
93. Devil
94. Hurt
95. Answer
96. Fate
97. Secret garden
98. Furry
99. Luck
100. Ghost

This is a new version of the popular theme challenge http://chazzprinceton.deviantart.com/art/100-Theme-Challenge-60423982
I totally invented it by myself.
FEEL FREE TO USE IT WITHOUT ASKING MY PERMISSION.
Please if you use it give me the proper credit and put a link to this deviation, and fav it please.

*100 WRITINGS themes challenge: http://akikorossella.deviantart.com/art/100-writings-themes-challenge-155752982
* FANART 100 THEME CHALLENGE: http://akikorossella.deviantart.com/art/Fanart-100-themes-challenge-96087851
* 100 SONGS THEME CHALLENGE: http://akikorossella.deviantart.com/art/100-songs-themes-challenge-97161740

domenica, maggio 01, 2011

LA FAME - SHELDON HOUSE




Dati libro:
Prezzo di vendita: 9,99
Prezzo di copertina: 13 €
Genere: Thriller/Giallo
4a edizione Gennaio 2011
Formato 12x18 - Copertina Morbida - bianco e nero - 224 pagine

Link: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=573211

Presentazione dell'autore:
L'anonimo Gregory Cooper dagli occhi di ghiaccio, il brillante detective Matthew Pascale, la ricercatrice Christine Launch, il clochard Pedro Cortès, l'ex cheerleader Cindy Jones... e altri ancora.
Cosa lega questi personaggi all'apparenza così distanti?
In un susseguirsi mozzafiato di suspense e ripetuti colpi di scena, vivrete un'intensa esperienza in bilico tra passato e presente, mentre la storia dei protagonisti si sviluppa "vittima" delle bizzarre coincidenze della vita (o, se preferite, del Destino...).
Coincidenze che disegnano la loro imprevedibile trama.
Con un finale che vi lascerà a bocca aperta.

martedì, aprile 19, 2011

LA DIFFERENZA TRA LA CONCEZIONE GIURIDICA OCCIDENTALE E QUELLA DELL’ ASIA ORIENTALE

LA DIFFERENZA TRA LA CONCEZIONE GIURIDICA OCCIDENTALE E QUELLA DELL’ ASIA ORIENTALE
Una delle differenze più grandi tra l'Asia Orientale e l'Occidente è la diversa concezione del diritto. Anche in questo ambito, infatti, l'Occidente e l'Asia Orientale sono espressione di due tradizioni profondamente diverse e di concezioni molto divergenti. Una delle cause principali di queste differenze è la grande influenza che la filosofia confuciana ha avuto in Cina e in Giappone. 
Si è sempre detto che i giapponesi tendono ad evitare l'ostilità aperta e a preservare l'armonia sociale che sarebbe percepita come sconvolta da una disputa pubblica. Nella filosofia confuciana, l'idea di armonia e l'importanza della sottomissione a chi è superiore socialmente sono ritenute sia l'effetto che la causa di questa propensione, perché rappresentano i principi sociali ed economici del villaggio tradizionale giapponese, che hanno le basi nello spirito di cooperazione necessario per la coltivazione del riso.
In questo contesto appare chiaro che nei sistemi dell'Asia Orientale il momento giuridico e quello religioso o filosofico sono strettamente connessi, mentre nella tradizione giuridica occidentale i due momenti sono profondamente scissi. In Occidente l'ordine della società implica sempre il primato del diritto. In antichità, per sottolineare il rapporto di interdipendenza tra società e norma giuridica, si diceva infatti "ubi societas, ibi ius": si è sempre pensato che gli esseri umani debbano vivere in modo conforme al diritto. 
Per gli occidentali, l'idea che in ogni situazione attraverso il diritto si è tutelati è sempre stata molto rassicurante. Il diritto è sempre stato considerato uno specchio di giustizia, ma i paesi dell'Asia Orientale hanno sempre respinto questa concezione; anzi, poiché agire in giudizio per far valere i propri diritti appariva disdicevole, il "buon cittadino" era colui che sapeva contemperare le proprie pretese con quelle degli altri.
Oggi, ai fini della risoluzione delle controversie prevalgono procedure informali o arbitrali, fondate sulla conciliazione e sull'applicazione dei precetti della morale tradizionale. La conciliazione è più importante della giustizia, la mediazione deve servire a dissolvere i conflitti. In tutta l'Asia Orientale vigeva quindi la formula "il diritto è buono per i barbari".
In Giappone, con l'apertura del paese all'Occidente, furono redatti codici su modello europeo, ma ancora oggi la popolazione tende ad astenersi dal ricorrere ai tribunali. Questi stessi spingono le parti litiganti alla conciliazione e hanno sviluppato tecniche originali per dispensarsi dall'applicare le norme giuridiche. Dove non arriva la norma giuridica giunge il giri, che è una regola di convenienza osservata per non incorrere nel biasimo sociale, ed ha il suo corrispondente nelle regole del li in Cina. Lo spazio lasciato dal diritto scritto viene riempito dal giri. Questo perché i giapponesi si rivolgono alle corti su modello europeo meno degli occidentali. Anche se più passa il tempo più cresce la percentuale delle liti non conciliate, sembra che il diritto moderno non metta radici in Giappone. 
Mentre gli occidentali regolano ogni aspetto della loro vita tramite la legge, i giapponesi, anche quando stipulano un contratto, sanno che in seguito ogni altro aspetto della questione verrà ridiscusso e deciso in base a criteri diversi. Significativo è il fatto che mentre in occidente la professione di avvocato è molto affermata e stimata, in Giappone non è stata praticata alcuna politica per la formazione di una categoria di avvocati, e i meccanismi della società giapponese non hanno condotto a un'imponente affermazione di essa. Anzi, politiche governative consapevoli hanno lavorato per rinforzare la prevalenza delle soluzioni informali delle dispute e per mantenere molto basso il numero degli avvocati e dei giudici, in modo che le liti siano lunghe e costose, e hanno istituito al contempo delle alternative amministrative alla lite. In Giappone, solo per fare un esempio, la maggior parte dei divorzi avviene per mutuo consenso, mentre in Italia si tende a rivolgersi ai tribunali.
Anche se storicamente gli ordinamenti giuridici occidentali sono stati imposti in Asia Orientale con la forza, è chiaro che il diritto occidentale rimane comunque distinto dalle regole della tradizione orientale, e questo risulta chiaro in ogni settore.

BIBLIOGRAFIA

  1. A.GAMBARO – R. SACCO, Sistemi giuridici comparati: il diritto dell’ Estremo Oriente, II ed.,Torino, 2002
  2. F.K.UPHAM, Il diritto in Giappone, (voce) in Enciclopedia Kodansha
  3. R.DAVID – C. JAUFFRET-SPINOSI, I grandi sistemi giuridici contemporanei, IV ed. it., Padova, 1994
  4. P. GALLO, Grandi sistemi giuridici, Torino, 1997

sabato, aprile 02, 2011

AUTORI PER IL GIAPPONE




DAL SITO:
"In questo sito troverete le parole, in forma di racconto, di poesia, o di anticipazione da romanzi inediti, di autori fra loro diversissimi. Scrittori che hanno già alle spalle molti libri e fan writers, grandi firme e persone che scrivono per puro divertimento. Siamo tutti insieme, in ordine alfabetico. Si uniranno a noi in tempi brevissimi anche illustratori: Paolo Barbieri ha già contribuito, intanto, disegnando il logo di questo sito e inviando una sua opera.
Siamo diversi – così come sono diverse le storie, non tutte legate a quanto è avvenuto l’11 marzo – ma abbiamo qualcosa in comune: il desiderio di usare le parole per dare un aiuto al Giappone. Altri lo hanno fatto, in altri paesi. Vogliamo farlo anche noi. Per questo, ci serve la vostra collaborazione. Leggete le storie che troverete qui a fianco. E in cambio inviate quel che potete a Save the Children, associazione da noi scelta liberamente, cliccando sul banner in fondo al sito . Ci siamo rivolti a loro per garantire la massima trasparenza e sicurezza. Un euro, dieci, mille. Quello che volete e potete. Una storia in cambio di un dono: anche un centesimo può fare la differenza. Sempre.

Se volete contribuire anche con una nuova storia o un’ illustrazione, potete farlo. Questo sito sarà in continuo aggiornamento e le accoglierà tutte, senza distinzioni. Basta seguire queste avvertenze:

Per gli scritti

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– Risoluzione di invio adatta alla pubblicazione su internet, tipicamente 72 dpi
– Il formato deve essere jpg con altezza e larghezza massima di 1000 pixel
– Nella mail va indicato il titolo dell’ illustrazione e il nome dell’ autore
– Le illustrazioni inviate verranno pubblicate nell’arco di 24 ore
– Eventuali richieste di licenze alternative alla Creative Commons sopra indicata devono essere specificate nella mail"